domenica 28 dicembre 2008




Oggi è di nuovo una giornata di festa, uffa troppe, troppe feste tutte insieme.

Non sai mai se hai mangiato, quanto, troppo, troppo.

Tutto troppo...

Sono andata a fare una passeggiata con un freddo becco,

Scendeva anche qualche fiocco di neve,uno in quà e in là. Ma il bello di questa stagione è che ti puoi mettere il cappello ed io adoro i cappelli.

Per la vigilia di Natale non ho resistito e me ne sono comprato uno in velluto con un fiore...dalla Bellincioni uno di quei negozi storici meravigliosi.

Me lo sono messo ieri mattina con un cappottino grigio ...stavo benissimo.

Non lo sò, ma in questo periodo sono malinconica...quando vado camminare sono talmente bardata che mi si vedono solo gli occhi, così, non saluto nessuno e vado dritta per il mio cammino.

Ma..stasera fa veramente freddo...sono in pasticceria e quando aprono la porta arriva una ventata di gelo...domani se non piove vado a camminare al mare....

giovedì 25 dicembre 2008

Natale...

Con un pò di delusione nel cuore è passato anche Natale...
A pranzo c'era tutta la famiglia riunita e siamo stati tutto il giorno a casa, con il camino acceso e gli amici che sono passati a salutarci.
...dopo pranzo ho trovato una scusa e sono andata a camminare... non ne posso fare a meno, ho bisogno di trovare il mio spazio, e mi sono soffermata a guardare il panorama che dalla mia casa è proprio bello...si vede da Volterra a Pisa e sullo sfondo gli appennini innevati, quest'anno come non mai...
Cammino e penso...e poi la sera ha telefonato Lisa, e siamo stati tutti felici di sentirla con la sua risata ...squillante

Felice Natale

mercoledì 17 dicembre 2008

Con il blu negli occhi....Elena



Camminare, come ricerca, come terapia, come stile di vita. Piano, piano senza fretta, senza la frenesia di vedere subito i risultati; non è una pedana vibrante che fa promesse che non manterrà mai.

Camminare rafforza i muscoli, ma soprattutto la mente, ed aiuta lo spirito che c'è in ognuno di noi ad uscire fuori, libero.

Siamo a fine anno , un anno impegnativo ma straordinario. Camminare mi ha aiutato a percepire di più le cose a sentirne i profumi, la brezza, il sole.

Ho incontrato sulla mia strada persone meravigliose, con alcune ci siamo solo sfiorate, con altre abbiamo intrecciato discorsi e parole, con alcune abbiamo condiviso emozioni; e poi ci sono le certezze come Elena.

Ma anche Marzia...Luca...Andrea

Ho toccato la felicità e il dolore gurdandolo dritto occhi contro occhi, blu nel blu...


martedì 16 dicembre 2008

Lajatico.il teatro del silenzio

Il teatro del silenzio è un luogo magico, tra le colline gialle di grano maturo,che si accende una notte, per una sola notte di luci variopinte di colori e di musica meravigliosa, della voce calda di Andrea Bocelli che esprime tutta la nostra terra e l'amore per essa.
Una notte...si espande, di vibrazioni che ti entrano nel petto, felice di farne parte.
E una fila di cipressi illuminati è come una canzone in un vecchio mangiadischi, che appena finisce, riascolti cento volte fino d averla imparata a memoria.
Andrea, conosce a memoria la sua terra, come le canzoni, e quel luogo rimane ad ascoltare la sua voce e gli fa festa aspettando nel silenzio la prima nota.

E' una sera calda di Maggio e sto percorrendo il Viale di Cipressi che porta a Lajatico.
Mi fermo un attimo e il vento profumato di ginestra mi fa ricordare di quando i miei bimbi erano piccoli e passavamo l’estate a Castiglioncello.
La cosa che amavo di più era portarli la sera verso le nove lungo la passeggiata con il sole che stava calando sul mare.
Li mettevo tutti e due nel passeggino, Nicolò aveva pochi mesi e Tommaso tre anni.
Partivamo da Caletta, la pelle bruciata dal sole della giornata trascorsa al mare, ed orgogliosa di quei due bimbi biondi mi avviavo verso la Punta Righini.
Incontravo sempre un gruppetto di suore che ci facevano tanti complimenti, le vedevo sparire piano piano con il loro vestito bianco, leggero di cotone, ed il copricapo che sventolava.
Mi sembravano bambine, con la pelle bianca ,senza rughe e il volto sereno e sorridente.
Era il loro momento di libertà e qualche volta le vedevo scendere sulla spiaggia, alzarsi la veste e mettere i piedi in acqua.
Mi facevano sorridere…
….Cammino e sulla destra posso vedere le colline di grano appena giallo, conosco il nome di tutti i poderi e mentalmente li chiamo per nome.
E immagino…la vita dura di chi li ha abitati prima che diventassero coloniche signorili.
Questa strada è fantastica di cipressi e querce, e poi..passo davanti alla casa che era del Dott. Ferrini il nostro veterinario.
E mi ricordo di quando, da bambina, con il mio babbo gli portammo da curare un setter di nome Cecca.
Il Dottore,un uomo meraviglioso, burbero ma nello stesso tempo dolce, elegante ma non lezioso, con due occhi azzurri da conquistatore……..
Arrivo in paese e mi siedo su gli scalini.
Mi fermo ad osservare una donna vestita di nero che entra in chiesa.
Gli sorrido e lei come se fossi una bambina, mi passa la sua mano tra i capelli…………..

giovedì 4 dicembre 2008

un anno fa....

ù Maledetta me, il mio problema è che ricordo troppo ogni punto e virgola, ogni colore e ogni respiro. Ogni passo,ogni profumo, ogni, tutto.
Ma che bello, è una giornata meravigliosa, c'è un bel sole e stamani è venuta Tatiana in ufficio a salutarmi prima di andare a Firenze.
Non lo sò ma sento di essere felice, ah non l'ho ancora scritto. Sono due settimane che sto facendo una cosa vippissima:HO UN PERSONAL TRAINER, Adolphe,( nella foto) preparatore al centro Olimpico di Dakar, e mi sento finalmente padrona del mio corpo e tanta è la carica che sicuramente oggi durante il cammino potrei arare la strada.
Ci vediamo tre volte alla settimana e facciamo Pilates.
E' un vero professionista ed io stringo i denti per cercare ogni volta di superare quei piccoli limiti che ci imponiamo.
La sua pelle è scura come una stanza buia con soltanto una candela accesa e il suo fisico è decisamente Fisico.
Il suo sguardo è deciso e dolcissimo e quando vede che sto per cedere mi strizza l'occhio come dire "dai un'altro piccolo sforzo".
E' passato un anno...che magia la vita

martedì 2 dicembre 2008

Va bè....



Questa mattina, come tutti i martedì sono andata da Adolfho a fare Pilates.

Ho aspettato che Adolpho facesse colazione e così ho fatto quattro chiacchere con Iside.

Sono scesa nella palestrina, ma ho lasciato il piumino, con il telefono in tasca, appoggiato ad una sedia della cucina.

Abbiamo lavorato per circa un'ora di addominali e adduttori, ero molto tranquilla.

Contrariamente a quello che faccio sempre, avevo parcheggiato la macchina fuori dal cancello di Villa Ploner.

Sono uscita e mentre ero sul vialetto, ho infilato la mano in tasca per prendere il telefono e ho visto che c'era un messaggio.

Era di un mio carissimo amico che non sentivo da tempo, l'ho subito immaginato nella sua macchina, un pò rannicchiato con il giaccone indosso, il colletto leggermente alzato e forse con il sigaro tra le labbra, che, si è accomodato appoggiandosi alla portiera per scrivermi un messaggio.

E' un uomo speciale di quelli che ti entrano nel cuore.

Mi ha sempre fatto sorridere il modo in cui cambia la marcia della macchina, con la mano sinistra, o come al semaforo si metta sempre un metro prima degli altri...

A volte per essere felici basta un PLIN

La foto è Siena, meravigliosa città, ma seduta su questi scalini dai quali ho scattato questa foto, un giorno di Ottobre forse non ho capito...

sabato 29 novembre 2008

Per Gianni



Butto il latte nel fiume e sò che ariverà te, ti racconto un pò dell mia vita mentre sto guidando per andare a Lari;penso al Natale ,quando arrivasti con un pacco enorme con un grande fiocco, ed io incredula che fosse per me, che ti conocevo da così poco tempo.

Ma so che sei felice, e so anche che quel regalo non è stato il solo...

LO





venerdì 21 novembre 2008

Camminare... di luca Panaro



Ho chiesto a Luca Panaro, grande viaggiatore ed esperto di Nordic Walking di leggere i miei racconti e di scrivere un'introduzione al mio "futuro libro"che racconterà il mio percorso lungo i viali di Cipressi, ecco cosa dice:


Camminare
Secondo alcune discipline, tutto il mistero è nascosto nel nome. Il significato di un nome, con il suo suono, la sua “forma”, il numero ed il tipo di vocali e consonanti ha un grande influsso sull’oggetto del nome, che sia una persona o una cosa. O una attività.
Di fatto, i nomi che l’uomo ha dato alle cose sono in relazione con la natura stessa dell’oggetto.
Così, la parola “Camminare”, ci da un ritmo di un passo lento e presente. Tutto ciò che evoca il suono della parola camminare è pace e da pace.

Negli ultimi anni si parla spesso del camminare lento, ma è la natura stessa della parola camminare che ci indica una lenta attività. Ma attenzione, lento non significa piano, non indica una velocità bensì un attitudine.
Camminare lento può voler dire camminare veloce ma senza fretta, vuol dire non necessariamente arrivare lì dove ci si era prefissi di arrivare se lungo il cammino si incontra qualcosa che ci attrae e riempie il cuore e per il quale vale la pena fermarsi definitivamente senza procedere oltre.

Al di la del modo o della ragione per cui si cammina, svolgere tale attività in presenza, nel qui ed ora, ci permette di raccogliere dentro di noi, ad ogni singolo passo, quel che c’è di utile per la nostra crescita interiore

Se penso a quanti miliardi di passi ho fatto camminando per lavoro e non solo per lavoro so di per certo che quelli fatti in presenza sono, in confronto, ben pochi anche se sempre di più. Non è assolutamente facile essere presenti in ciò che facciamo. E’ paradossale come nell’accompagnare i gruppi nei trekking spesso mi accorgo come i discorsi dei partecipanti sono improntati sui viaggi che hanno fatto o su quelli che vorrebbero fare e tutto questo mentre si attraversa un paesaggio unico.

La postura durante il cammino, e soprattutto l’attenzione alla nostra postura ci aiuta molto a essere presenti, ci aiuta ed essere nel corpo.
La postura e/o i difetti posturali sono determinati da molti fattori, dallo stato emotivo o da posizioni abituali che spesso si prendono durante le molte ore di lavoro. Spesso occorre una ricostruzione strutturale per la quale è necessario l’intervento e l’assistenza di un tecnico ma svolgere una attività fisica che ci permette di aumentare la nostra attenzione al corpo ed alla postura è un ottimo aiuto.

Il nordic Walking
Il nordic walking, una variazione della camminata semplice derivante dall’allenamento estivo dei fondisti dello sci ed in cui si usano degli appositi bastoncini, è sicuramente di grande aiuto nella rieducazione posturale ed è un ottimo esercizio per raggiungere un buon benessere fisico senza affaticare le articolazioni, l’ideale per chi vuole perdere peso e per gli anziani.

I bastoncini che si usano sono di fatto molto diversi da quelli da Trekking, o da sci, e sono infatti muniti di passanti per le mani che permettono una conduzione particolare degli stessi. Infatti, quando si è nella fase di spinta del bastoncino, la mano non stringe lo strumento, bensì è completamente aperta e rivolta con il palmo verso terra. La mano stringe invece il bastoncino nella fase di recupero, quando occorre portarlo dalla posizione dietro e quella davanti al corpo.
Se questo può sembrare poco, basta pensare ad un percorso di 5km che con un passo medio è percorribile in 7000 passi. Ciò vuol dire che in meno di un’ora di camminata avremmo aperto e chiuso la mano per ben 7000 volte e ciò si riassume in un effetto pompa efficientissimo per tutta la circolazione sanguigna del nostro corpo.
E’ sempre questo movimento ed utilizzo del bastoncino che fa si che le articolazioni vengano caricate di un 5% in meno del peso del proprio corpo sulle ginocchia, ad ogni passo. Se il 5% può sembrare poco, basta pensare ai 7000 passi di prima e per semplice moltiplicazione vedremo che in meno di un’ora di cammino avremmo scaricato migliaia di kg in meno sulle articolazioni delle ginocchia.

La tecnica prevede inoltre la rollata del piede (tallone-pianta-avampiede), la controrotazione dell’asse spalle-bacino che si traduce, con una lunga e constante pratica, in una rimozione dei blocchi articolari nel bacino e nelle spalle appunto, come pure ad un massaggio degli spazi intervertebrali, ad ogni passo.

Scrivere della tecnica del nordic walking non è semplice al fine di far ben comprendere di cosa si tratta. Personalmente consiglio a chi possa avere un minimo di curiosità di contattare gli istruttori presenti nel proprio territorio per una presentazione della tecnica e di visitare il sito http://www.nordicwalking.it/ (dal quale sono state tratte anche le tracce per la stesura del capitolo) .

I benefici del Nordic Walking
Il rapido sviluppo recente del NW fa si che la letteratura scientifica risulta ancora frammentaria. Nonostante ciò, I benefici testati ed esclusivi della tecnica sono:

- E’ più efficace del 40% rispetto alla semplice camminata, 400 Kcal/h invece delle 240-280 di una normale camminata
- Coinvolge circa il 90% della muscolatura corporea, vale a dire circa 600 muscoli
- Alleggerisce il carico sull’apparato motorio (5% in meno del proprio peso corporeo):
- Rassoda e scolpisce la muscolatura di tutto il corpo
- Aiuta a migliorare la mobilizzazione della colonna vertebrale
- Migliora il metabolismo dei dischi intervertebrali
- Migliora la capacità aerobica anche se eseguito a bassa velocità
- Grazie al coinvolgimento attivo della muscolatura ausiliaria dell’apparato respiratorio, incrementa l’ossigenazione dell’intero organismo
- Praticandolo regolarmente favorisce il riequilibrio tra la funzionalità del polmone destro e del polmone sinistro
- Lavora attivamente su resistenza, forza, mobilità, coordinazione
- scioglie le contrazioni nella zona delle spalle e della nuca
- economizza il lavoro svolto dal cuore: permette di praticare un'attività sportiva anche a coloro che hanno problemi cardiaci.

Il NW in Nord Europa è consigliato da molti fisioterapisti come ulteriore strumento per la riabilitazione motoria dei propri pazienti. E’ consigliato dai dietologi a coloro che vogliono perdere peso con una attività senza caricare troppo le articolazioni. Il Cooper Institut di Dallas (USA) ha esaminato l’effetto del NW nell’ambito di uno studio durato alcuni mesi. I risultati dello studio hanno evidenziato in tutte le persone esaminate un significativo aumento del 20% nel consumo di ossigeno ed energia rispetto al camminare normale. Inoltre è stato rilevato un aumento del 6% della frequenza cardiaca.

Per concludere…
Di Fatto il nordic walking è una attività più che altro sportiva e che forse non molto si presta a vivere “il camminare” nel senso esposto all’inizio del capitolo. Di sicuro è un concreto aiuto al miglioramento posturale il che ci può permettere di camminare con una migliore attenzione a noi e a quanto ci sta intorno e quindi a vivere ogni passo più intensamente.
Comunque come dico sempre ai miei corsi, esponendo un mio personale pensiero, il fine ultimo dell’apprendere la tecnica dell’utilizzo dei bastoncini è lasciarli definitivamente a casa per andare a camminare con le mani libere, a meno che non si voglia fare della attività sportiva per la quale l’uso dei bastoncini è fondamentale.
Imparare la tecnica per abbandonarla definitivamente, questo è il fine ultimo di molte discipline anche antiche. D’altra parte è così anche per il camminare: al di la del piacere di andare in Natura e immergersi in essa camminando, ciò che si “cerca “ camminando lo si può trovare anche da fermi. Questa l’analisi ultima di molti camminatori. L’importante è entrare in contatto con se stessi. Ciò che ha fatto Lorella è una bella cosa e come tutte le cose belle rimarrà e rimarrà soprattutto a lei come parte del suo percorso di vita che sia con o senza bastoncini, lungo i viali dei cipressi o su ampi prati erbosi. Di sicuro non ha scelto i bastoncini unicamente come strumenti per fare sport, è andata oltre e li ha scelti come compagni per condividere le emozioni durante i suoi passi. Li ha scelti come compagni a cui ha chiesto un appoggio durante i momenti difficili del cammino. Li ha scelti come amici e compagni di viaggio. Grazie a lei per aver condiviso la sua esperienza attraverso i racconti di questo libro. Grazie per la condivisione, senza la quale niente ha senso lungo il cammino. Qualunque sia il vostro percorso, sicuramente sarà unico e fatto solo con i vostri piedi. Buoni passi, dentro e fuori di voi.

Da “Il vero pellegrinaggio” di Rumi

O gente partita in pellegrinaggio! Dove mai siete, dove mai siete?

L’Amato è qui, tornate, tornate!

L’Amato è un tuo vicino, vivete muro a muro:
che idea v’è venuta di vagare nel deserto d’Arabia?

…..

Dieci volte siete ormai andati per quella via a quella Casa,
provate una volta da questa casa a salire sul tetto

….

martedì 11 novembre 2008



Il viale che più di tutti mi porto nel cuore è quello di Bolgheri.
Per me rappresenta una grande passione.
Il Carducci ai tempi del liceo era il mio poeta preferito, e poi quel sole e il mare …
Quando lo percorri a piedi hai la sensazione che non finisca mai, 5 km da San Guido a Bolgheri.
E’ dritto, fiero leggermente in salita e quando ti volti vedi sempre il mare e l’Aurelia.
Cammino, è il giorno del mio compleanno ed ho deciso di fare una cosa speciale.
Parcheggio la macchina e mi incammino..
i miei pensieri vanno a ricordi bellissimi di mattine fredde d’inverno, di abbracci forti e di sottili labbra calde.
Di serate d’estate con gli amici a mangiare fuori, di gelati e di chiacchere sul muretto.
Camminare su quel viale ti rigenera lo spirito.
E oggi ho deciso di ripercorrerlo alla ricerca di quelle sensazioni.
Durante il cammino spero di ritrovare qualcosa o forse qualcuno….
Cammino e non sento la fatica, ma solo il piacere di essere in un luogo magico.
Poter godere di tanta bellezza è un a grande fortuna, ma ancora di più è averlo nel cuore.
Ed io nel cuore l’ho tenuto per tutti questi anni. Non so come dire, un pensiero che ti rigenera.
Prima di entrare in paese sulla destra, c’è un portone grigio….un tempo era rosso, c’era un bar, di quelli dove si fermavano a chiacchierare le donne e gli uomini di ritorno dai campi o dagli orti.
Sorrido, mi viene in mente di aver incontrato lì una donna che tornava da fare il radicchio.
Sorda come una campana mi chiedeva chi ero ma non capiva la mia risposta.Ed allora giù risate…….
Il paese è deserto, nessun turista.Tutto chiuso.
Torno indietro,vedo il mare e l’Aurelia…
Mauro dice che ci si sente in vacanza solo se si percorre l’Aurelia, ed è vero, quanto è vero.
Mi vengono incontro un gruppetto di cavalli, curiosi.
Sono felice come non ero da tempo.
Sto ritrovando lo spirito giusto.camminare è così importante.
I bastoncini mi aiutano a mantenere una postura dritta e finalmente mi sento aperta.
Aperta a capire ed aprire quelle porte del cuore che da tempo ho tenuto chiuse e nessun luogo è più adatto.
Si alza un vento di tramontana.
Arrivo alla macchina, mi infilo un maglione blu, profuma di ricordi, ci infilo il naso , aspiro…
Mi guardo allo specchietto e ….mi auguro un felice compleanno.

giovedì 6 novembre 2008

Ieri Pomeriggio......

Ma chi se ne frega.....maremma bona.....alla fine nel pomeriggio sono andata a camminare, sempre sulle Serre. Non so perchè ma non riesco più ad andare sulla pista ciclabile con le macchine che ti passano accanto, mi sento troppo osservata.. sulle Serre invece è un paradiso e spero che il lettore sia incuriosito da questo luogo da andarci a fare una passeggiata.
Stagione anomala, un sole che sembrava di essere in primavera e la campagna che scoppiava di colori con quel verde dei prati tipico della bella stagione.
Ho lasciato tutto a casa, pensieri e parole e mi sono concentrata...tanto mi sono detta non incontrerò nessuno...le ultime parole famose.
In ogni angolo, da tutte le parti sentivo voci, prima quelle dei cacciatori che richiamavano i cani e poi tutti a raccogliere le olive.
Ad un certo punto dove di solito c'è solo silenzio, mi sembrava di stare all'interno di una catena di montaggio. Il rumore del trattore acceso e degli scuotitori meccanici simili ad un pettine che praticamente scuotono i rami dell'olivo e fanno cadere le olive sulla tenda...Orribile, un rumore molto forte e poi la fatica di tenerlo con le braccia non da poco...allora mi è venuto in mente un anno che stavo raccogliendo le olive a casa mia, con mio nonno, nel silenzio...
Avevo un maglione rosso, lo ricordo perfettamente, il freddo di tramontana mi pungeva il viso e le labbra erano rosse e screpolate, anche se c'era un bel sole.
Mi faceva una corte spietata un certo Salvatore che avevo conosciuto all'Universtità, pilota di elicottero.
Bel ragazzo, scuro di carnagione con degli occhi molto profondi.Preciso, ma preciso che mi infastidiva, impeccabile, sempre vestito bene, con la macchina pulita linda. Un particolare non scuciva le tasche della giacca, sempre di sartoria, perchè così diceva era perfetto.
Mi chiamava spesso e non so come me lo trovavo sempre all'uscita delle lezioni.
Quel giorno mentre raccolglievo le olive passò con il suo elicottero sopra la mia testa,non nego che mi fece un certo effetto... ma io la prima cosa che faccio quando compro una giacca tolgo subito quel filo dalla tasca e ci infilo le mani...Camminare con le mani in tasca...non c'è paragone...

martedì 4 novembre 2008

Al mio amico che corre sempre...



tu dici ma perchè non stai scrivendo?????

Perchè sono triste.

....si sta come d'autunno sull'alberi le foglie.....
e il mio mare lo vedi...lì è dove amo stare al sole seduta d'inverno sugli scalini...ma l'acqua li bagna e il vento è troppo forte.
Corri se puoi e ama la donna dai capelli color caffè...

martedì 28 ottobre 2008

Per Lisa

Lisa this is for you


The road that leads to Ghizzano is very beautiful.
It has got splendid cypresses and vineyards on both sides .
On a cold day in February , freezing but with a sunshine in a clear sky , I begin to go up the hill.
The first piece of road is quite hard , rather sloping , but immediately after it, you can take a long breathe and enjoy the view .
My thoght goes back to Lisa and Kevin ,an American couple who has been coming to Ghizzano for a few years to the Pesciolini estate , going across Tuscany on their bikes .
Certain people get right to your heart as you meet them.
They once came to dinner to my confectioner’s , wich has now been turned into a small wine cellar and we got close right away .
Lisa is nice with a great laughter that you miss terribly if you don’t hear it for a while , with two large eyes like a fawn .
Her hair is short and her face is always tanned like those who love living in the open air .
Kind and curious .
Kevin is a fine man , you can feel how sweet he is on your skin.
His hair is very white and his eyes are clear like his skin .
He’s a lawyer who deals with indians’ civil rights .
As I walk my thought goes back to Lisa , I have been thinking of her now for a few months , since I started dedicating every single step to her , since I got her email in October , in which she told me that she had cancer.
I cried my eyes out, I had seen her only two months before and she was perfectly fit .
I thought about her strong spirit and just thinking about how she was made me feel bad .
The road goes up slowly and I’m praying for Lisa to get better .
I am trying to give her strenght from far away just by looking at the landscape she used to love so much , the hills .
I am sending her my positive thoughts and a lot of love , I am sure she will feel it .
At a certain point of the slope we can get a glimpse of the snowy Apuan alps.
Walking makes you think things over .
Life is marvellous , but sometimes it has suprises in store for you that you don’t expect .
As Tatiana says, we should be given an instruction handbook on our birth .
As I walk , I am thinking how beautiful it is to have some special friends in my heart .



Per Lisa


La strada che porta a Ghizzano è molto bella.
Ha sui lati bellissimi cipressi e vigneti.
Inizio a salire in una giornata fredda di Febbraio,gelida ma con un bel sole ed un cielo terso.
Il primo tratto è abbastanza duro con una notevole pendenza, ma subito dopo si può respirare e godere del panorama.
Penso subito a a Lisa e Kevin, due americani che vengono da alcuni anni a Ghizzano nella Tenuta Pesciolini e girano la toscana in bicicletta.
Ci sono persone che appena le conosci ti entrano nel cuore.
Sono venuti a cena nella mia pasticceria che è diventata una piccola enoteca, e subito siamo entrati in grande confidenza.
Lisa è simpatica con una risata di quelle che quando non le senti ti mancano da morire, con due occhi furbi da cerbiatto.
I capelli corti e il viso sempre abbronzato di chi ama stare all’aria aperta.
Gentile e curiosa.
Kevin, è un tesoro, ha una dolcezza che puoi sentire a pelle.
I capelli bianchissimi e gli occhi chiari,come la sua pelle.
E’ un avvocato che cura i diritti civili degli indiani.
Mentre cammino penso a Lisa, e ci penso ormai da molti mesi, da quando dedico a lei ogni passo ; da quando ad ottobre mi è arrivata una mail nella quale mi diceva di aver scoperto di essere malata di cancro.
Ho pianto a dirotto,l’avevo vista due mesi prima ed era in forma perfetta.
Pensavo al suo spirito forte e stavo male al solo pensiero di come lei si sentiva.
La strada sale piano piano ed io prego che Lisa stia bene.
E cerco di fargli forza da lontano gurdando i paesaggi che lei ama tanto, le colline.
.Le mando pensieri positivi e tanto affetto, sono sicura che lei può sentirlo.
Ad un certo punto della salita si vedono le alpi Apuane innevate.
Camminare ti porta a riflettere, a pensare.
La vita è meravigliosa, ma certe volte ti riserva sorprese che non ti aspetti.
Come dice Tatiana dovrebbero darci un libretto di istruzioni al momento della nascita.
Cammino e penso quanto è bello avere nel cuore amici speciali.

sabato 18 ottobre 2008

Provi rabbia?...no sono arrabbiata


Giovedì sono andata a Follonica dal Dott.Coro(che adoro) e durante la nostra chiaccherata, mi ha chiesto se provavo rabbia. Gli ho risposto che la mia non era rabbia, ero solo arrabbiata. Forse non avevo riflettuto bene su questo sentimento e su quello che provavo davvero ma sicuramente la rabbia il rancore non fanno parte di me.
Ma sono arrabbiata, tanto arrabbiata....
Il dott.Coro mi ha detto che devo sudare, buttare fuori ed io come sempre ho seguito il suo consiglio.
E ...ieri pomeriggio sono partita come al solito, da sola per un percorso molto duro, salita e discesa, 12 km di continui dislivelli, ed ho sudato...e provato sensazioni nuove.
Camminare sulle foglie cadute, immergersi nel caldo colore marrone rossastro dell'autunno.
Passare sotto ad un fico e sentirne il profumo da rimanere inebriati e poi toccarsi la schiena e sentire le gocce arrivare fino al risvolto dei pantaloni.
Concentrare la mente e camminare con potenza e prendere coscienza del perchè si è arrabbiati e far qualcosa, piangere, dare un calcio al primo palo che ti passa a fianco, capire ,non far finta che vada sempre tutto bene.
Vedo davanti l'ultima salita è ripida, non nascondo che se passasse una macchina potrei chiedere un passaggio...oddio ci sono.
Che bello sotto la doccia guardare in alto e sentire l'acqua che ti scorre addosso...
Che bello

venerdì 10 ottobre 2008

lo sai...


lo sai...è un intercalare che uso spesso; me lo ha fatto notare un caro amico un giorno parlando al telefono.

Lo sai...come dire, mi conosci?Come sperare che gli altri possano vederti come un libro aperto.

Lo sai...non avere segreti, poter aprire il cuore.Lo sai...ma a quanti puoi dire lo sai...il cuore lo sa.

martedì 7 ottobre 2008

Che Domenica...

Domenica, è stata una giornata fantastica.
Sono partita con un gruppo di 30 persone per una passeggiata tra i vigneti. Il percorso partiva da Peccioli, per arrivare dopo 12 Km all'agriturismo Casanova, praticamente ai piedi di Castelfalfi.
Ero molto contenta, il tempo teneva e tutti eravamo molto carichi.
Abbiamo fatto una sosta in Ortaglia dopo 3,5 km, con relativa colazione che aveva portato Andrea. Anche Giulia aveva preparato un corollo buonissimo.
E' iniziato a piovere, ci siamo rifugiati sotto ad un fienile ed abbiamo continuato a mangiare qualcosa.
Ma si vedeva chiaramente che il tempo stava rapidamente cambiando ed al primo spiraglio di sole, siamo subito ripartiti.
Da Ortaglia ci siamo diretti verso la Bonifica, la strada tutta in discesa, facile da percorrere per tutti..ma ad un certo punto abbiamo trovato un cacciatore che ci ha detto che noi lì non potevamo stare, che avrebbe chiamato non so chi...insomma arrabbiatissimo!!!! e noi...abbiamo lasciato la strada e ci siamo inoltrati per i campi sperando di arrivare comunque sulla provinciale.
Sbagliato!!Abbiamo vagato per un ora. Io mi sentivo disperata, responsabile del gruppo, e gli altri invece quasi tutti contenti "dell'avvventura".
Ad un certo punto abbiamo deciso di tornare indietro, anche perchè era già mezzogiorno e dovevamo percorrere ancora 8 km.
Appena ho visto la strada e l'asfalto mi sono tranquillizata e il cammino è proseguito tranquillo.Tutti erano molto allegri, naturalmente le battute sulla guida non sono mancate, ma indubbiamente erano tutte meritate.
Dopo 2 km abbiamo trovato il bivio per l'agriturismo, ma mancavano ancora 4 km e era già ora di pranzo ed alcuni erano già stanchi.
Per fortuna è arrivato Marco che ha caricato sul cassone della sua jeep un bel pò di persone e facendo la navetta piano piano siamo arrivati tutti a destinazione.
Elisa che gestisce l'agriturismo ci ha fatto trovare un buonissimo pranzo a base di zuppa, lasagne, salumi e formaggi e dell'uva buonissima.
Tutti tranquili e molto rilassati. Io giravo tra i tavoli avendo cura che non mancasse niente.
Veramente tutto bello, ed è ancora più bello quando nonostante qualche intoppo lo puoi condividere con gli altri.
Dopo pranzo ci siamo straiati a bordo piscina chiaccherando e organizzando già la prossima uscita...e nonostante tutto mi vogliono ancora come guida...
Bellissimo!
Un tratto del ritorno me lo sono fatto a piedi con Simona ed il suo cane una belllisima lupa.
Abbiamo condiviso alcuni pensieri, come per esempio quanto è bello quando cammini in campagna e la pioggia esalta i profumi del bosco.
Se chiudo gli occhi anche stamani posso risentire quegli odori...

giovedì 2 ottobre 2008


Ieri ho camminato su una strada che non avevo mai percorso prima.

Sono partita da Ghizzano e sono andata verso la Fattoria Monti. Bellissimo!!!

Una strada per metà tra querce secolari e filari di vigneti e poi le colline di tufo spoglie in questa stagione e i cipressi che ne delimitano la cresta.Nessuno, non ho incontrato nessuno, nessuno da salutare, nessuno per chiaccherare, nessuno a cui raccontare...ma ho rimediato, ho preso il telefono ed ho chiamato Elena ed ho fatto con lei un tratto di strada, me la sono abbracciata con il cuore perchè le sono vicina, sempre.

E' strano come i miei occhi azzurri, quelli di sempre riescano a vedere le cose in maniera completamente diversa in questo periodo.Mah!!! aspetto i mutamenti...se arrivano li scriverò

mercoledì 1 ottobre 2008

Passi..Correre



Stamattina fa veramente freddo. Camminando sentivo allo stesso momento il caldo e i brividi.
E' il primo Ottobre...lo voglio considerare ancora il primo giorno di scuola, quello dei buoni propositi..da oggi si cambia.
Ed allora mi sono messa a correre stupita della mia resistenza.
pensavo tra me..se riesco ad arrivare a quella casa le cose andranno per il verso giusto.
In questo periodo sto comprendendo meglio i miei cambiamenti ma è più difficile di quello che pensavo.E' difficile lasciare andare.
Spero tanto di farcela, ma credo che dovrò fare ancora molta strada.
Mi viene improvvisamente una forte nostalgia, vorrei essere al mare a camminare sulla sabbia calda a piedi nudi. Vorrei buttarmi e nuotare fino alle ultime boe e appoggiata per riposarmi gurdare la spiaggia e pensare" come sono arrivata lontana. Togliermi il costume e sentirmi libera, sola io e il mare.
Fa freddo,come in inverno, mi siedo tutta sudata su una pietra di tufo e cerco di trovare un raggio di sole caldo.
Lo percepisco con il viso e piano piano mi sento meglio. Mi metto a starnutire, uno, due, tre....
torno verso casa...e aspetto i miei bimbi dopo la scuola

martedì 30 settembre 2008

I Moricci e i suoi Cipressi




Parto dal fiume Era sulla strada che porta a Volterra e inizio il cammino che porta a Fabbrica.
La strada si chiama di Ripassaia ed è una bella salita con i cipressi che qua e là che gli fanno da cornice.
Sento distintamente l’odore del fiume, e delle ginestre.L’odore di quando andavo a pescare con il mio babbo con la bilancia e poi cenavamo tutti insieme con i pesci e la lampada a gas. E non so perché penso al mare…
Mi vedo seduta sul muretto di fronte alla spiaggia di Caletta, in una giornata di libeccio.
Era ormai l’ultimo giorno di vacanza, quando si è pronti per partire.
Indossavo un maglioncino di lana blu, di quelli che ti metti a fine estate per assaporare già l’autunno.
Il sole era ancora alto e il vento mi passava dai capelli corti ed io con una mano mi tenevo la faccia.
L’odore di salsedine nelle narici e la voglia di amare.
Tutto mi riporta a quei giorni, della spensieratezza e del ricordo
Quel piccolo tratto di mare rappresentava tutto il mio mondo.
Ero il mese di Giugno ed io ero al mare con i miei nonni.
Avevamo affittato una casa di fronte al panificio della Mina, una parente.
La casa era grande con un giardino non troppo curato .Aveva però un grande albero di nespole carico all’inverosimile.
Mi sedevo sul gradino della porta e lo guardavo incantata. I frutti erano dolcissimi.
I noccioli li tenevo in bocca per un po’ fino a che non diventavano amari e poi li tiravo nel giardino di fronte cercando di arrivare sempre più lontano.
I miei nonni avevano le loro abitudini e mi lasciavano molto indipendente, l’unica raccomandazione era quella di attraversare con attenzione l’Aurelia.
Al mare eravamo un bel gruppo di amici e quell’anno avevamo conosciuto tre ragazzi svedesi molto simpatici.
Passavamo le giornate sulla spiaggia sassosa sdraiati al sole.
Facevo lunghissime nuotate fino agli scogli.
Poi mi sdraiavo, aspettando che il sole mi asciugasse il costume e mi mettevo a guardare verso l’orizzonte.
Più tardi ripartivo verso la riva sempre a stile libero con bracciate poderose.
Una mattina, stavo per tuffarmi e notai su i miei scogli un ragazzo.
Lo notai perchè era seduto sul mio scoglio preferito e stava leggendo un libro.
Ma non era certo arrivato a nuoto perché era vestito.Infatti poco più in là ormeggiata alla boa c’era una barca a remi celeste.
Aveva in testa un cappello con una larga tesa.
Ero un po’ infastidita e incuriosita, ma decisi di tuffarmi lo stesso.
Non mi fermai come al solito ma feci sì che mi notasse.
Non era molto abbronzato, aveva l’aria da sognatore. Non lo so da che cosa lo dedussi, ma così mi sembrò.
Per un attimo incrociai il suo sguardo e lui mi sorrise.
Tornai a riva, tutti gli altri mi aspettavano per giocare a carte.
Dopo qualche ora, anche lui riprese la sua barca e tornò sulla spiaggia.
Volevo conoscerlo.
Mi avvicinai a lui e gli chiesi se poteva accompagnare sugli scogli con la sua barca i ragazzi svedesi che con l’acqua non avevano molta dimestichezza.
Lui mi guardò con un’ aria gentile e mi disse di si.
I ragazzi salirono ed io ancora bagnata mi rituffai in acqua e li seguii a nuoto.
Rimase con noi sugli scogli.
I nostri sguardi si incrociavano spesso.
Mi attraeva moltissimo come persona.
Era profondo, leggeva moltissimo e alle cinque del pomeriggio scompariva dalla spiaggia per tornare qualche ora più tardi.
Stavamo diventando amici.
Un giorno scherzando gli chiesi se gli piaceva Daniela una ragazza del nostro gruppo molto carina. Bionda con il caschetto.
Mi guardò dritto negli occhi e mi chiese se volevo sapere davvero chi gli piaceva.
Sentii un brivido partirmi dalla testa e correre giù per tutta la schiena.
Gli dissi che non lo volevo sapere e cambiai discorso.
Quell’inverno ci scrivemmo spesso, senza accennare mai a quel particolare.
Scoprii solo qualche anno più tardi, quando sul muretto di un paesino del pisano, una sera d’Agosto a notte fonda mi disse che a settembre sarebbe andato a Roma per studiare in seminario. Solo allora scoprii che nei pomeriggi d’estate, andava alla messa.
Adesso Ale è Fratel Benedetto, monaco all’Abbazia di Lerins in un monastero in Costa azzurra.
Ci scriviamo ogni tanto, ma ci sentiamo vicini.
Io gli voglio bene e quell’estate e le altre passate insieme sono dentro di me.Siamo lontani…ma molto vicini……
La salita è faticosa mi fermo a gurdare il fiume, c’è poca acqua.
Passo davanti al podere del Montagnani, mi stupisco nel vedere che nella stalla ci sono le mucche.
Sono molto stanca, mi fermo ancora.
C’è una poiana che vola proprio sopra la mia testa.
Amo tutto ciò che mi circonda, respiro profondamente e riparto.
Ripartire…..non è sempre facile











venerdì 26 settembre 2008

La strada delle Serre


Parto da Peccioli diretta versa la Madonna delle Serre,è lunedì, fa caldo.
Dopo una bella discesa, accompagnata dal profilo del paese di Peccioli sulla mia sinistra inizio la salita.Non è molta faticosa con qualche piano per respirare profondamente.
Dedico questo cammino all’amicizia…a quella tra donne.
Donne forti capaci di dare e poi forse se ne rimane di ricevere.
Donne capaci di collaborare, di dividersi i carichi,capaci di aprire il cuore a confidenze segrete.
Capaci di confrontarsi, ma mai di trattarsi male.
Donne alla ricerca di se stesse e di un cuore libero e puro.
Mentre cammino le vedo sorridenti mentre ballano ad una festa di fine estate.
Ne vedo una con un pancione enorme, per una bambina che sta per arrivare…
Vedo l’altra con una macchina piena di pupazzi , capace di donare sempre ad ogni costo.
Donne libere, con il cuore puro.
La telefonata al momento giusto ma anche il silenzio.
Capaci di ascoltare le mie storie d’amore tante e tante volte… senza mai dire “che palle”.
Donne dagli abbracci forti e per tutti quelli che ci siamo dati e ci daremo, vi dedico la mia strada che sale su questa collina che porta alla madonna delle Serre.
La collina dei ricordi di bambina, dove venivo con la mia nonna .
La collina che mi fa commuovere, quando guardo il panorama e nel verde dei campi i cipressi sembrano pennellate nere nel cielo azzurro.
E’ quasi buio, l’estate è alle porte, mi siedo al bordo della strada, guardo il telefono ma oggi come ieri non è arrivato nessun messaggio…