domenica 28 dicembre 2008




Oggi è di nuovo una giornata di festa, uffa troppe, troppe feste tutte insieme.

Non sai mai se hai mangiato, quanto, troppo, troppo.

Tutto troppo...

Sono andata a fare una passeggiata con un freddo becco,

Scendeva anche qualche fiocco di neve,uno in quà e in là. Ma il bello di questa stagione è che ti puoi mettere il cappello ed io adoro i cappelli.

Per la vigilia di Natale non ho resistito e me ne sono comprato uno in velluto con un fiore...dalla Bellincioni uno di quei negozi storici meravigliosi.

Me lo sono messo ieri mattina con un cappottino grigio ...stavo benissimo.

Non lo sò, ma in questo periodo sono malinconica...quando vado camminare sono talmente bardata che mi si vedono solo gli occhi, così, non saluto nessuno e vado dritta per il mio cammino.

Ma..stasera fa veramente freddo...sono in pasticceria e quando aprono la porta arriva una ventata di gelo...domani se non piove vado a camminare al mare....

giovedì 25 dicembre 2008

Natale...

Con un pò di delusione nel cuore è passato anche Natale...
A pranzo c'era tutta la famiglia riunita e siamo stati tutto il giorno a casa, con il camino acceso e gli amici che sono passati a salutarci.
...dopo pranzo ho trovato una scusa e sono andata a camminare... non ne posso fare a meno, ho bisogno di trovare il mio spazio, e mi sono soffermata a guardare il panorama che dalla mia casa è proprio bello...si vede da Volterra a Pisa e sullo sfondo gli appennini innevati, quest'anno come non mai...
Cammino e penso...e poi la sera ha telefonato Lisa, e siamo stati tutti felici di sentirla con la sua risata ...squillante

Felice Natale

mercoledì 17 dicembre 2008

Con il blu negli occhi....Elena



Camminare, come ricerca, come terapia, come stile di vita. Piano, piano senza fretta, senza la frenesia di vedere subito i risultati; non è una pedana vibrante che fa promesse che non manterrà mai.

Camminare rafforza i muscoli, ma soprattutto la mente, ed aiuta lo spirito che c'è in ognuno di noi ad uscire fuori, libero.

Siamo a fine anno , un anno impegnativo ma straordinario. Camminare mi ha aiutato a percepire di più le cose a sentirne i profumi, la brezza, il sole.

Ho incontrato sulla mia strada persone meravigliose, con alcune ci siamo solo sfiorate, con altre abbiamo intrecciato discorsi e parole, con alcune abbiamo condiviso emozioni; e poi ci sono le certezze come Elena.

Ma anche Marzia...Luca...Andrea

Ho toccato la felicità e il dolore gurdandolo dritto occhi contro occhi, blu nel blu...


martedì 16 dicembre 2008

Lajatico.il teatro del silenzio

Il teatro del silenzio è un luogo magico, tra le colline gialle di grano maturo,che si accende una notte, per una sola notte di luci variopinte di colori e di musica meravigliosa, della voce calda di Andrea Bocelli che esprime tutta la nostra terra e l'amore per essa.
Una notte...si espande, di vibrazioni che ti entrano nel petto, felice di farne parte.
E una fila di cipressi illuminati è come una canzone in un vecchio mangiadischi, che appena finisce, riascolti cento volte fino d averla imparata a memoria.
Andrea, conosce a memoria la sua terra, come le canzoni, e quel luogo rimane ad ascoltare la sua voce e gli fa festa aspettando nel silenzio la prima nota.

E' una sera calda di Maggio e sto percorrendo il Viale di Cipressi che porta a Lajatico.
Mi fermo un attimo e il vento profumato di ginestra mi fa ricordare di quando i miei bimbi erano piccoli e passavamo l’estate a Castiglioncello.
La cosa che amavo di più era portarli la sera verso le nove lungo la passeggiata con il sole che stava calando sul mare.
Li mettevo tutti e due nel passeggino, Nicolò aveva pochi mesi e Tommaso tre anni.
Partivamo da Caletta, la pelle bruciata dal sole della giornata trascorsa al mare, ed orgogliosa di quei due bimbi biondi mi avviavo verso la Punta Righini.
Incontravo sempre un gruppetto di suore che ci facevano tanti complimenti, le vedevo sparire piano piano con il loro vestito bianco, leggero di cotone, ed il copricapo che sventolava.
Mi sembravano bambine, con la pelle bianca ,senza rughe e il volto sereno e sorridente.
Era il loro momento di libertà e qualche volta le vedevo scendere sulla spiaggia, alzarsi la veste e mettere i piedi in acqua.
Mi facevano sorridere…
….Cammino e sulla destra posso vedere le colline di grano appena giallo, conosco il nome di tutti i poderi e mentalmente li chiamo per nome.
E immagino…la vita dura di chi li ha abitati prima che diventassero coloniche signorili.
Questa strada è fantastica di cipressi e querce, e poi..passo davanti alla casa che era del Dott. Ferrini il nostro veterinario.
E mi ricordo di quando, da bambina, con il mio babbo gli portammo da curare un setter di nome Cecca.
Il Dottore,un uomo meraviglioso, burbero ma nello stesso tempo dolce, elegante ma non lezioso, con due occhi azzurri da conquistatore……..
Arrivo in paese e mi siedo su gli scalini.
Mi fermo ad osservare una donna vestita di nero che entra in chiesa.
Gli sorrido e lei come se fossi una bambina, mi passa la sua mano tra i capelli…………..

giovedì 4 dicembre 2008

un anno fa....

ù Maledetta me, il mio problema è che ricordo troppo ogni punto e virgola, ogni colore e ogni respiro. Ogni passo,ogni profumo, ogni, tutto.
Ma che bello, è una giornata meravigliosa, c'è un bel sole e stamani è venuta Tatiana in ufficio a salutarmi prima di andare a Firenze.
Non lo sò ma sento di essere felice, ah non l'ho ancora scritto. Sono due settimane che sto facendo una cosa vippissima:HO UN PERSONAL TRAINER, Adolphe,( nella foto) preparatore al centro Olimpico di Dakar, e mi sento finalmente padrona del mio corpo e tanta è la carica che sicuramente oggi durante il cammino potrei arare la strada.
Ci vediamo tre volte alla settimana e facciamo Pilates.
E' un vero professionista ed io stringo i denti per cercare ogni volta di superare quei piccoli limiti che ci imponiamo.
La sua pelle è scura come una stanza buia con soltanto una candela accesa e il suo fisico è decisamente Fisico.
Il suo sguardo è deciso e dolcissimo e quando vede che sto per cedere mi strizza l'occhio come dire "dai un'altro piccolo sforzo".
E' passato un anno...che magia la vita

martedì 2 dicembre 2008

Va bè....



Questa mattina, come tutti i martedì sono andata da Adolfho a fare Pilates.

Ho aspettato che Adolpho facesse colazione e così ho fatto quattro chiacchere con Iside.

Sono scesa nella palestrina, ma ho lasciato il piumino, con il telefono in tasca, appoggiato ad una sedia della cucina.

Abbiamo lavorato per circa un'ora di addominali e adduttori, ero molto tranquilla.

Contrariamente a quello che faccio sempre, avevo parcheggiato la macchina fuori dal cancello di Villa Ploner.

Sono uscita e mentre ero sul vialetto, ho infilato la mano in tasca per prendere il telefono e ho visto che c'era un messaggio.

Era di un mio carissimo amico che non sentivo da tempo, l'ho subito immaginato nella sua macchina, un pò rannicchiato con il giaccone indosso, il colletto leggermente alzato e forse con il sigaro tra le labbra, che, si è accomodato appoggiandosi alla portiera per scrivermi un messaggio.

E' un uomo speciale di quelli che ti entrano nel cuore.

Mi ha sempre fatto sorridere il modo in cui cambia la marcia della macchina, con la mano sinistra, o come al semaforo si metta sempre un metro prima degli altri...

A volte per essere felici basta un PLIN

La foto è Siena, meravigliosa città, ma seduta su questi scalini dai quali ho scattato questa foto, un giorno di Ottobre forse non ho capito...