sabato 29 novembre 2008

Per Gianni



Butto il latte nel fiume e sò che ariverà te, ti racconto un pò dell mia vita mentre sto guidando per andare a Lari;penso al Natale ,quando arrivasti con un pacco enorme con un grande fiocco, ed io incredula che fosse per me, che ti conocevo da così poco tempo.

Ma so che sei felice, e so anche che quel regalo non è stato il solo...

LO





venerdì 21 novembre 2008

Camminare... di luca Panaro



Ho chiesto a Luca Panaro, grande viaggiatore ed esperto di Nordic Walking di leggere i miei racconti e di scrivere un'introduzione al mio "futuro libro"che racconterà il mio percorso lungo i viali di Cipressi, ecco cosa dice:


Camminare
Secondo alcune discipline, tutto il mistero è nascosto nel nome. Il significato di un nome, con il suo suono, la sua “forma”, il numero ed il tipo di vocali e consonanti ha un grande influsso sull’oggetto del nome, che sia una persona o una cosa. O una attività.
Di fatto, i nomi che l’uomo ha dato alle cose sono in relazione con la natura stessa dell’oggetto.
Così, la parola “Camminare”, ci da un ritmo di un passo lento e presente. Tutto ciò che evoca il suono della parola camminare è pace e da pace.

Negli ultimi anni si parla spesso del camminare lento, ma è la natura stessa della parola camminare che ci indica una lenta attività. Ma attenzione, lento non significa piano, non indica una velocità bensì un attitudine.
Camminare lento può voler dire camminare veloce ma senza fretta, vuol dire non necessariamente arrivare lì dove ci si era prefissi di arrivare se lungo il cammino si incontra qualcosa che ci attrae e riempie il cuore e per il quale vale la pena fermarsi definitivamente senza procedere oltre.

Al di la del modo o della ragione per cui si cammina, svolgere tale attività in presenza, nel qui ed ora, ci permette di raccogliere dentro di noi, ad ogni singolo passo, quel che c’è di utile per la nostra crescita interiore

Se penso a quanti miliardi di passi ho fatto camminando per lavoro e non solo per lavoro so di per certo che quelli fatti in presenza sono, in confronto, ben pochi anche se sempre di più. Non è assolutamente facile essere presenti in ciò che facciamo. E’ paradossale come nell’accompagnare i gruppi nei trekking spesso mi accorgo come i discorsi dei partecipanti sono improntati sui viaggi che hanno fatto o su quelli che vorrebbero fare e tutto questo mentre si attraversa un paesaggio unico.

La postura durante il cammino, e soprattutto l’attenzione alla nostra postura ci aiuta molto a essere presenti, ci aiuta ed essere nel corpo.
La postura e/o i difetti posturali sono determinati da molti fattori, dallo stato emotivo o da posizioni abituali che spesso si prendono durante le molte ore di lavoro. Spesso occorre una ricostruzione strutturale per la quale è necessario l’intervento e l’assistenza di un tecnico ma svolgere una attività fisica che ci permette di aumentare la nostra attenzione al corpo ed alla postura è un ottimo aiuto.

Il nordic Walking
Il nordic walking, una variazione della camminata semplice derivante dall’allenamento estivo dei fondisti dello sci ed in cui si usano degli appositi bastoncini, è sicuramente di grande aiuto nella rieducazione posturale ed è un ottimo esercizio per raggiungere un buon benessere fisico senza affaticare le articolazioni, l’ideale per chi vuole perdere peso e per gli anziani.

I bastoncini che si usano sono di fatto molto diversi da quelli da Trekking, o da sci, e sono infatti muniti di passanti per le mani che permettono una conduzione particolare degli stessi. Infatti, quando si è nella fase di spinta del bastoncino, la mano non stringe lo strumento, bensì è completamente aperta e rivolta con il palmo verso terra. La mano stringe invece il bastoncino nella fase di recupero, quando occorre portarlo dalla posizione dietro e quella davanti al corpo.
Se questo può sembrare poco, basta pensare ad un percorso di 5km che con un passo medio è percorribile in 7000 passi. Ciò vuol dire che in meno di un’ora di camminata avremmo aperto e chiuso la mano per ben 7000 volte e ciò si riassume in un effetto pompa efficientissimo per tutta la circolazione sanguigna del nostro corpo.
E’ sempre questo movimento ed utilizzo del bastoncino che fa si che le articolazioni vengano caricate di un 5% in meno del peso del proprio corpo sulle ginocchia, ad ogni passo. Se il 5% può sembrare poco, basta pensare ai 7000 passi di prima e per semplice moltiplicazione vedremo che in meno di un’ora di cammino avremmo scaricato migliaia di kg in meno sulle articolazioni delle ginocchia.

La tecnica prevede inoltre la rollata del piede (tallone-pianta-avampiede), la controrotazione dell’asse spalle-bacino che si traduce, con una lunga e constante pratica, in una rimozione dei blocchi articolari nel bacino e nelle spalle appunto, come pure ad un massaggio degli spazi intervertebrali, ad ogni passo.

Scrivere della tecnica del nordic walking non è semplice al fine di far ben comprendere di cosa si tratta. Personalmente consiglio a chi possa avere un minimo di curiosità di contattare gli istruttori presenti nel proprio territorio per una presentazione della tecnica e di visitare il sito http://www.nordicwalking.it/ (dal quale sono state tratte anche le tracce per la stesura del capitolo) .

I benefici del Nordic Walking
Il rapido sviluppo recente del NW fa si che la letteratura scientifica risulta ancora frammentaria. Nonostante ciò, I benefici testati ed esclusivi della tecnica sono:

- E’ più efficace del 40% rispetto alla semplice camminata, 400 Kcal/h invece delle 240-280 di una normale camminata
- Coinvolge circa il 90% della muscolatura corporea, vale a dire circa 600 muscoli
- Alleggerisce il carico sull’apparato motorio (5% in meno del proprio peso corporeo):
- Rassoda e scolpisce la muscolatura di tutto il corpo
- Aiuta a migliorare la mobilizzazione della colonna vertebrale
- Migliora il metabolismo dei dischi intervertebrali
- Migliora la capacità aerobica anche se eseguito a bassa velocità
- Grazie al coinvolgimento attivo della muscolatura ausiliaria dell’apparato respiratorio, incrementa l’ossigenazione dell’intero organismo
- Praticandolo regolarmente favorisce il riequilibrio tra la funzionalità del polmone destro e del polmone sinistro
- Lavora attivamente su resistenza, forza, mobilità, coordinazione
- scioglie le contrazioni nella zona delle spalle e della nuca
- economizza il lavoro svolto dal cuore: permette di praticare un'attività sportiva anche a coloro che hanno problemi cardiaci.

Il NW in Nord Europa è consigliato da molti fisioterapisti come ulteriore strumento per la riabilitazione motoria dei propri pazienti. E’ consigliato dai dietologi a coloro che vogliono perdere peso con una attività senza caricare troppo le articolazioni. Il Cooper Institut di Dallas (USA) ha esaminato l’effetto del NW nell’ambito di uno studio durato alcuni mesi. I risultati dello studio hanno evidenziato in tutte le persone esaminate un significativo aumento del 20% nel consumo di ossigeno ed energia rispetto al camminare normale. Inoltre è stato rilevato un aumento del 6% della frequenza cardiaca.

Per concludere…
Di Fatto il nordic walking è una attività più che altro sportiva e che forse non molto si presta a vivere “il camminare” nel senso esposto all’inizio del capitolo. Di sicuro è un concreto aiuto al miglioramento posturale il che ci può permettere di camminare con una migliore attenzione a noi e a quanto ci sta intorno e quindi a vivere ogni passo più intensamente.
Comunque come dico sempre ai miei corsi, esponendo un mio personale pensiero, il fine ultimo dell’apprendere la tecnica dell’utilizzo dei bastoncini è lasciarli definitivamente a casa per andare a camminare con le mani libere, a meno che non si voglia fare della attività sportiva per la quale l’uso dei bastoncini è fondamentale.
Imparare la tecnica per abbandonarla definitivamente, questo è il fine ultimo di molte discipline anche antiche. D’altra parte è così anche per il camminare: al di la del piacere di andare in Natura e immergersi in essa camminando, ciò che si “cerca “ camminando lo si può trovare anche da fermi. Questa l’analisi ultima di molti camminatori. L’importante è entrare in contatto con se stessi. Ciò che ha fatto Lorella è una bella cosa e come tutte le cose belle rimarrà e rimarrà soprattutto a lei come parte del suo percorso di vita che sia con o senza bastoncini, lungo i viali dei cipressi o su ampi prati erbosi. Di sicuro non ha scelto i bastoncini unicamente come strumenti per fare sport, è andata oltre e li ha scelti come compagni per condividere le emozioni durante i suoi passi. Li ha scelti come compagni a cui ha chiesto un appoggio durante i momenti difficili del cammino. Li ha scelti come amici e compagni di viaggio. Grazie a lei per aver condiviso la sua esperienza attraverso i racconti di questo libro. Grazie per la condivisione, senza la quale niente ha senso lungo il cammino. Qualunque sia il vostro percorso, sicuramente sarà unico e fatto solo con i vostri piedi. Buoni passi, dentro e fuori di voi.

Da “Il vero pellegrinaggio” di Rumi

O gente partita in pellegrinaggio! Dove mai siete, dove mai siete?

L’Amato è qui, tornate, tornate!

L’Amato è un tuo vicino, vivete muro a muro:
che idea v’è venuta di vagare nel deserto d’Arabia?

…..

Dieci volte siete ormai andati per quella via a quella Casa,
provate una volta da questa casa a salire sul tetto

….

martedì 11 novembre 2008



Il viale che più di tutti mi porto nel cuore è quello di Bolgheri.
Per me rappresenta una grande passione.
Il Carducci ai tempi del liceo era il mio poeta preferito, e poi quel sole e il mare …
Quando lo percorri a piedi hai la sensazione che non finisca mai, 5 km da San Guido a Bolgheri.
E’ dritto, fiero leggermente in salita e quando ti volti vedi sempre il mare e l’Aurelia.
Cammino, è il giorno del mio compleanno ed ho deciso di fare una cosa speciale.
Parcheggio la macchina e mi incammino..
i miei pensieri vanno a ricordi bellissimi di mattine fredde d’inverno, di abbracci forti e di sottili labbra calde.
Di serate d’estate con gli amici a mangiare fuori, di gelati e di chiacchere sul muretto.
Camminare su quel viale ti rigenera lo spirito.
E oggi ho deciso di ripercorrerlo alla ricerca di quelle sensazioni.
Durante il cammino spero di ritrovare qualcosa o forse qualcuno….
Cammino e non sento la fatica, ma solo il piacere di essere in un luogo magico.
Poter godere di tanta bellezza è un a grande fortuna, ma ancora di più è averlo nel cuore.
Ed io nel cuore l’ho tenuto per tutti questi anni. Non so come dire, un pensiero che ti rigenera.
Prima di entrare in paese sulla destra, c’è un portone grigio….un tempo era rosso, c’era un bar, di quelli dove si fermavano a chiacchierare le donne e gli uomini di ritorno dai campi o dagli orti.
Sorrido, mi viene in mente di aver incontrato lì una donna che tornava da fare il radicchio.
Sorda come una campana mi chiedeva chi ero ma non capiva la mia risposta.Ed allora giù risate…….
Il paese è deserto, nessun turista.Tutto chiuso.
Torno indietro,vedo il mare e l’Aurelia…
Mauro dice che ci si sente in vacanza solo se si percorre l’Aurelia, ed è vero, quanto è vero.
Mi vengono incontro un gruppetto di cavalli, curiosi.
Sono felice come non ero da tempo.
Sto ritrovando lo spirito giusto.camminare è così importante.
I bastoncini mi aiutano a mantenere una postura dritta e finalmente mi sento aperta.
Aperta a capire ed aprire quelle porte del cuore che da tempo ho tenuto chiuse e nessun luogo è più adatto.
Si alza un vento di tramontana.
Arrivo alla macchina, mi infilo un maglione blu, profuma di ricordi, ci infilo il naso , aspiro…
Mi guardo allo specchietto e ….mi auguro un felice compleanno.

giovedì 6 novembre 2008

Ieri Pomeriggio......

Ma chi se ne frega.....maremma bona.....alla fine nel pomeriggio sono andata a camminare, sempre sulle Serre. Non so perchè ma non riesco più ad andare sulla pista ciclabile con le macchine che ti passano accanto, mi sento troppo osservata.. sulle Serre invece è un paradiso e spero che il lettore sia incuriosito da questo luogo da andarci a fare una passeggiata.
Stagione anomala, un sole che sembrava di essere in primavera e la campagna che scoppiava di colori con quel verde dei prati tipico della bella stagione.
Ho lasciato tutto a casa, pensieri e parole e mi sono concentrata...tanto mi sono detta non incontrerò nessuno...le ultime parole famose.
In ogni angolo, da tutte le parti sentivo voci, prima quelle dei cacciatori che richiamavano i cani e poi tutti a raccogliere le olive.
Ad un certo punto dove di solito c'è solo silenzio, mi sembrava di stare all'interno di una catena di montaggio. Il rumore del trattore acceso e degli scuotitori meccanici simili ad un pettine che praticamente scuotono i rami dell'olivo e fanno cadere le olive sulla tenda...Orribile, un rumore molto forte e poi la fatica di tenerlo con le braccia non da poco...allora mi è venuto in mente un anno che stavo raccogliendo le olive a casa mia, con mio nonno, nel silenzio...
Avevo un maglione rosso, lo ricordo perfettamente, il freddo di tramontana mi pungeva il viso e le labbra erano rosse e screpolate, anche se c'era un bel sole.
Mi faceva una corte spietata un certo Salvatore che avevo conosciuto all'Universtità, pilota di elicottero.
Bel ragazzo, scuro di carnagione con degli occhi molto profondi.Preciso, ma preciso che mi infastidiva, impeccabile, sempre vestito bene, con la macchina pulita linda. Un particolare non scuciva le tasche della giacca, sempre di sartoria, perchè così diceva era perfetto.
Mi chiamava spesso e non so come me lo trovavo sempre all'uscita delle lezioni.
Quel giorno mentre raccolglievo le olive passò con il suo elicottero sopra la mia testa,non nego che mi fece un certo effetto... ma io la prima cosa che faccio quando compro una giacca tolgo subito quel filo dalla tasca e ci infilo le mani...Camminare con le mani in tasca...non c'è paragone...

martedì 4 novembre 2008

Al mio amico che corre sempre...



tu dici ma perchè non stai scrivendo?????

Perchè sono triste.

....si sta come d'autunno sull'alberi le foglie.....
e il mio mare lo vedi...lì è dove amo stare al sole seduta d'inverno sugli scalini...ma l'acqua li bagna e il vento è troppo forte.
Corri se puoi e ama la donna dai capelli color caffè...