Ho chiesto a Luca Panaro, grande viaggiatore ed esperto di Nordic Walking di leggere i miei racconti e di scrivere un'introduzione al mio "futuro libro"che racconterà il mio percorso lungo i viali di Cipressi, ecco cosa dice:
Camminare
Secondo alcune discipline, tutto il mistero è nascosto nel nome. Il significato di un nome, con il suo suono, la sua “forma”, il numero ed il tipo di vocali e consonanti ha un grande influsso sull’oggetto del nome, che sia una persona o una cosa. O una attività.
Di fatto, i nomi che l’uomo ha dato alle cose sono in relazione con la natura stessa dell’oggetto.
Così, la parola “Camminare”, ci da un ritmo di un passo lento e presente. Tutto ciò che evoca il suono della parola camminare è pace e da pace.
Negli ultimi anni si parla spesso del camminare lento, ma è la natura stessa della parola camminare che ci indica una lenta attività. Ma attenzione, lento non significa piano, non indica una velocità bensì un attitudine.
Camminare lento può voler dire camminare veloce ma senza fretta, vuol dire non necessariamente arrivare lì dove ci si era prefissi di arrivare se lungo il cammino si incontra qualcosa che ci attrae e riempie il cuore e per il quale vale la pena fermarsi definitivamente senza procedere oltre.
Al di la del modo o della ragione per cui si cammina, svolgere tale attività in presenza, nel qui ed ora, ci permette di raccogliere dentro di noi, ad ogni singolo passo, quel che c’è di utile per la nostra crescita interiore
Se penso a quanti miliardi di passi ho fatto camminando per lavoro e non solo per lavoro so di per certo che quelli fatti in presenza sono, in confronto, ben pochi anche se sempre di più. Non è assolutamente facile essere presenti in ciò che facciamo. E’ paradossale come nell’accompagnare i gruppi nei trekking spesso mi accorgo come i discorsi dei partecipanti sono improntati sui viaggi che hanno fatto o su quelli che vorrebbero fare e tutto questo mentre si attraversa un paesaggio unico.
La postura durante il cammino, e soprattutto l’attenzione alla nostra postura ci aiuta molto a essere presenti, ci aiuta ed essere nel corpo.
La postura e/o i difetti posturali sono determinati da molti fattori, dallo stato emotivo o da posizioni abituali che spesso si prendono durante le molte ore di lavoro. Spesso occorre una ricostruzione strutturale per la quale è necessario l’intervento e l’assistenza di un tecnico ma svolgere una attività fisica che ci permette di aumentare la nostra attenzione al corpo ed alla postura è un ottimo aiuto.
Il nordic Walking
Il nordic walking, una variazione della camminata semplice derivante dall’allenamento estivo dei fondisti dello sci ed in cui si usano degli appositi bastoncini, è sicuramente di grande aiuto nella rieducazione posturale ed è un ottimo esercizio per raggiungere un buon benessere fisico senza affaticare le articolazioni, l’ideale per chi vuole perdere peso e per gli anziani.
I bastoncini che si usano sono di fatto molto diversi da quelli da Trekking, o da sci, e sono infatti muniti di passanti per le mani che permettono una conduzione particolare degli stessi. Infatti, quando si è nella fase di spinta del bastoncino, la mano non stringe lo strumento, bensì è completamente aperta e rivolta con il palmo verso terra. La mano stringe invece il bastoncino nella fase di recupero, quando occorre portarlo dalla posizione dietro e quella davanti al corpo.
Se questo può sembrare poco, basta pensare ad un percorso di 5km che con un passo medio è percorribile in 7000 passi. Ciò vuol dire che in meno di un’ora di camminata avremmo aperto e chiuso la mano per ben 7000 volte e ciò si riassume in un effetto pompa efficientissimo per tutta la circolazione sanguigna del nostro corpo.
E’ sempre questo movimento ed utilizzo del bastoncino che fa si che le articolazioni vengano caricate di un 5% in meno del peso del proprio corpo sulle ginocchia, ad ogni passo. Se il 5% può sembrare poco, basta pensare ai 7000 passi di prima e per semplice moltiplicazione vedremo che in meno di un’ora di cammino avremmo scaricato migliaia di kg in meno sulle articolazioni delle ginocchia.
La tecnica prevede inoltre la rollata del piede (tallone-pianta-avampiede), la controrotazione dell’asse spalle-bacino che si traduce, con una lunga e constante pratica, in una rimozione dei blocchi articolari nel bacino e nelle spalle appunto, come pure ad un massaggio degli spazi intervertebrali, ad ogni passo.
Scrivere della tecnica del nordic walking non è semplice al fine di far ben comprendere di cosa si tratta. Personalmente consiglio a chi possa avere un minimo di curiosità di contattare gli istruttori presenti nel proprio territorio per una presentazione della tecnica e di visitare il sito
http://www.nordicwalking.it/ (dal quale sono state tratte anche le tracce per la stesura del capitolo) .
I benefici del Nordic Walking
Il rapido sviluppo recente del NW fa si che la letteratura scientifica risulta ancora frammentaria. Nonostante ciò, I benefici testati ed esclusivi della tecnica sono:
- E’ più efficace del 40% rispetto alla semplice camminata, 400 Kcal/h invece delle 240-280 di una normale camminata
- Coinvolge circa il 90% della muscolatura corporea, vale a dire circa 600 muscoli
- Alleggerisce il carico sull’apparato motorio (5% in meno del proprio peso corporeo):
- Rassoda e scolpisce la muscolatura di tutto il corpo
- Aiuta a migliorare la mobilizzazione della colonna vertebrale
- Migliora il metabolismo dei dischi intervertebrali
- Migliora la capacità aerobica anche se eseguito a bassa velocità
- Grazie al coinvolgimento attivo della muscolatura ausiliaria dell’apparato respiratorio, incrementa l’ossigenazione dell’intero organismo
- Praticandolo regolarmente favorisce il riequilibrio tra la funzionalità del polmone destro e del polmone sinistro
- Lavora attivamente su resistenza, forza, mobilità, coordinazione
- scioglie le contrazioni nella zona delle spalle e della nuca
- economizza il lavoro svolto dal cuore: permette di praticare un'attività sportiva anche a coloro che hanno problemi cardiaci.
Il NW in Nord Europa è consigliato da molti fisioterapisti come ulteriore strumento per la riabilitazione motoria dei propri pazienti. E’ consigliato dai dietologi a coloro che vogliono perdere peso con una attività senza caricare troppo le articolazioni. Il Cooper Institut di Dallas (USA) ha esaminato l’effetto del NW nell’ambito di uno studio durato alcuni mesi. I risultati dello studio hanno evidenziato in tutte le persone esaminate un significativo aumento del 20% nel consumo di ossigeno ed energia rispetto al camminare normale. Inoltre è stato rilevato un aumento del 6% della frequenza cardiaca.
Per concludere…
Di Fatto il nordic walking è una attività più che altro sportiva e che forse non molto si presta a vivere “il camminare” nel senso esposto all’inizio del capitolo. Di sicuro è un concreto aiuto al miglioramento posturale il che ci può permettere di camminare con una migliore attenzione a noi e a quanto ci sta intorno e quindi a vivere ogni passo più intensamente.
Comunque come dico sempre ai miei corsi, esponendo un mio personale pensiero, il fine ultimo dell’apprendere la tecnica dell’utilizzo dei bastoncini è lasciarli definitivamente a casa per andare a camminare con le mani libere, a meno che non si voglia fare della attività sportiva per la quale l’uso dei bastoncini è fondamentale.
Imparare la tecnica per abbandonarla definitivamente, questo è il fine ultimo di molte discipline anche antiche. D’altra parte è così anche per il camminare: al di la del piacere di andare in Natura e immergersi in essa camminando, ciò che si “cerca “ camminando lo si può trovare anche da fermi. Questa l’analisi ultima di molti camminatori. L’importante è entrare in contatto con se stessi. Ciò che ha fatto Lorella è una bella cosa e come tutte le cose belle rimarrà e rimarrà soprattutto a lei come parte del suo percorso di vita che sia con o senza bastoncini, lungo i viali dei cipressi o su ampi prati erbosi. Di sicuro non ha scelto i bastoncini unicamente come strumenti per fare sport, è andata oltre e li ha scelti come compagni per condividere le emozioni durante i suoi passi. Li ha scelti come compagni a cui ha chiesto un appoggio durante i momenti difficili del cammino. Li ha scelti come amici e compagni di viaggio. Grazie a lei per aver condiviso la sua esperienza attraverso i racconti di questo libro. Grazie per la condivisione, senza la quale niente ha senso lungo il cammino. Qualunque sia il vostro percorso, sicuramente sarà unico e fatto solo con i vostri piedi. Buoni passi, dentro e fuori di voi.
Da “Il vero pellegrinaggio” di Rumi
O gente partita in pellegrinaggio! Dove mai siete, dove mai siete?
L’Amato è qui, tornate, tornate!
L’Amato è un tuo vicino, vivete muro a muro:
che idea v’è venuta di vagare nel deserto d’Arabia?
…..
Dieci volte siete ormai andati per quella via a quella Casa,
provate una volta da questa casa a salire sul tetto
….